Petrella Salto (situata a 786 m.s.l.m.) è un centro medievale ancora oggi ben conservato nei suoi vicoli tortuosi e nelle sue costruzioni dai portali e dalle finestre quattrocenteschi. Il territorio si pone nella bassa valle del Salto occupando un’area che va dalle cime del Nuria fino all’attuale bacino artificiale del Salto.
Sono 15 le frazioni in cui si suddivide il territorio del comune di Petrella Salto: Borgo San Pietro, Capradosso, Castel Mareri, Cerreta, Colle della Sponga, Colle Rosso, Diga del Salto, Fiumata, Offeio, Oiano, Pagliara, Piagge, San Martino, Staffoli e Teglieto tutte ugualmente suggestive dal punto di vista naturalistico ed estremamente affascinanti sotto l’aspetto sia storico che artistico.
Cenni storici
Petrella Salto fece parte del dominio feudale dei Conti Mareri, nel secolo XVI venne venduta, da Costanza Maria Mareri, all’imperatore Carlo V che ne concesse l’investitura al fedelissimo Marzio Colonna. Alla morte dell’ultimo discendente di detto signore, venne infeudata ai Barberini e infine dovette essere restituita alla Corona di Napoli.
L’abitato, aggrappato ad uno sperone montuoso, presenta aspetto medioevale con case che conservano finestre e portali dei secoli XIV e XV. E’ coronato dai ruderi, bigi e smozzicati, della torre del Castello. Esso è tragicamente celebre per le strage del Conte Gianfrancesco Mareri e della famiglia, consumata nel 1511, e per l’assassinio di Francesco Cenci perpetrato nel 1598 dai sicari assoldati dal Castellano Olimpo Calvetti, dietro istigazione della figlia dell’ucciso, Beatrice, e con la complicità degli altri due figli, Giacorno e Bernardo, e della moglie, Lucrezia Petroni. approfondisci
Il giallo di Beatrice Cenci
Forse nessuna vicenda storica, per quanto importante essa sia stata, ha segnato il territorio di cui stiamo trattando, come il giallo di Beatrice Cenci.
Nobile romana, vissuta tra il 1577 e il 1599, fu protagonista della tetra vicenda che provocò la rovina della sua famiglia; figlia di Francesco (1549-1598), uomo dissoluto e violento, fu confinata con la matrigna Lucrezia Petroni nella rocca di Petrella Salto, nel Cicolano (prov. di Rieti), dove divenne l’amante di Olimpio Calvetti. Con questo e con suo fratello Giacomo si sbarazzò, per riavere la libertà, del padre, facendolo precipitare da un balcone. Il processo che seguì, voluto da Clemente VIII, si concluse con una condanna che voleva colpire, con la sua violenza, nei responsabili dell’ultimo delitto tutte le malefatte dei Cenci: Beatrice fu decapitata davanti a ponte S. Angelo, insieme al fratello Giacomo e alla matrigna Lucrezia. La sua figura, idealizzata dal popolo come una vittima innocente degli orrori della sua casa (fu detta la “vergine romana”), fu oggetto di una letteratura vastissima: si ricordano i racconti dello Stendhal e di Dumas padre, le tragedie di Shelley, di Słowacki e di G. B. Niccolini, i romanzi dell’Ademollo e del Guerrazzi, i drammi di A. Artaud e A. Moravia.
La Rocca di Petrella
Le prime notizie sulla Rocca di Petrella risalgono alla metà del XII secolo quando era feudo in capite di Gentile Vetulo, che morì prima del 1170.
Le tappe del successivo frammentarsi dei possessi di Gentile Vetulo e del subentrante Mareri, che divenne la più potente famiglia della nobiltà rurale dell’area, non sono molto chiare.
Nella seconda meta del XIII secolo Petrella, la cui Rocca fu presidiata a lungo da una guarnigione regia, fu tolta ai Mareri e concessa in feudo al provenzale Guillaume Accrochemoure, al quale subentrò Pietro Colonna.
Nel 1295 Carlo II d’Angiò fece restituire il castello a Tommaso Mareri ed ai suoi fratelli e da quel momento Petrella tornò nella loro baronia, divenendone il centro principale.
Nella 1511 la Rocca fu protagonista di un grave fatto di sangue che riguardò la famiglia Mareri.
Il conte Gianfrancesco Mareri non aveva rispettato la promessa di dare in dote il castello di Staffoli a Giacomo Facchini che aveva sposato la figlia naturale del conte.
Per questo motivo il genero si vendicò con l’aiuto di un servitore a cui Gianfrancesco aveva fatto uccidere il fratello perchè sospettato di essere l’amante della contessa e nottetempo, entrato nella Rocca con più di duecento armati, il Facchini strangolò nel letto il conte e la contessa e fece uccidere tutti i suoi figli ed i suoi ospiti.
Dalla strage si salvò la sola figlia Maria Costanza, di pochi anni, che gettata dalla Rocca rimase fortunosamente impigliata con le vesti ad un ferro sporgente dalla stessa e recuperata successivamente dagli abitanti di Petrella.
La signoria dei Mareri finì nel 1532.
Museo di Santa Filippa Mareri
Il Museo di “S. Filippa Mareri” raccoglie parte dei reperti, dei documenti e dei ricordi dell’antico Monastero di San Pietro de Molito, fondato dalla Baronessa Santa nel 1228 ed abbandonato perché sommerso nel 1940, insieme al centro antico di Borgo S. Pietro, dalle acque del lago artificiale del Salto.
Testi notevoli di liturgia, ascetica, angiografia, medicina e scienze varie possono essere ammirati nella sezione antica della biblioteca monastica, mentre importanti pergamene risalenti al sec. XII (bolli papali, atti notarili, manoscritti, codici miniati) nell’Archivio, che occupano spazi specifici e a se stanti all’interno del Monastero.
Le Suore hanno voluto che importanti testimonianze storiche del Cicolano venissero non solo conservate come é avvenuto per secoli, ma anche esposte all’ammirazione dei fedeli e alla vista degli studiosi di storia, diplomatica, sfragistica, arti locali e artigianato.
Il Museo, realizzato all’interno del nuovo Monastero, é stato inaugurato nel 1977 (progetto architettonico dell’arch. Renato Ales) ed é stato ampliato e completamente rivisto nell’allestimento nel 2000.
Chiesa Santa Maria
La chiesa di Santa Maria é posta ai piedi della Rocca di Petrella. Da notizie storiche finora accertate, si può affermare l’esistenza di tale edificio fin dal XII secolo: la prima citazione ufficiale é del 1182 dalla bolla di Lucio III, ma ciò non esclude affatto, visto che l’incastellamento fu un fenomeno graduale, che essa esistesse già molto tempo prima.
Da un’attenta analisi delle strutture, il primo nucleo appare come un’ampia aula rettangolare absidata, con cappelle laterali coperte a crociera. Dalle pareti affiorano resti di pitture romaniche risalenti certamente al XII secolo.
In particolare la prima cappella “a cornu Epistulae” mostra chiaramente un primo strato di affreschi a soggetto biblico, con didascalie in scrittura gotica, cosi come la seconda “a cornu Evangelii”, che mostra fregi notevoli nell’architrave.
Un pilastro mostra, inoltre, un santo monaco, con abito circense sempre risalente a quell’epoca. La costruzione appare possente in pietra squadrata, con abside semicircolare, illuminata da una monofora trilobata. La facciata da su una piazza, centro geometrico del castrum e cuore della vita del centro. Nel 1305 Petrella diviene sede primaria della signoria dei Mareri i quali vanno ad insediarsi nel palazzo a lato della Piazza di Santa Maria.